Ben Harper infiamma l’Anfiteatro degli Scavi di Pompei. Un indiscusso trionfo di emozione e musica.

SaraNewsEvents16 July 2025

L’Anfiteatro degli Scavi di Pompei, incastonato tra le rovine millenarie, è stato ieri sera il palcoscenico di un’esperienza musicale indimenticabile. Ben Harper & The Innocent Criminals hanno regalato al pubblico del BOP Beats of Pompeii un concerto che ha travolto i sensi, confermando il cantautore statunitense come una delle voci più potenti e autentiche della sua generazione.

In una cornice che unisce storia e magia, Harper ha offerto una performance che è stata molto più di un semplice spettacolo: un viaggio emotivo, un dialogo intimo con il pubblico, un inno alla vita e all’impegno sociale.
Fin dalle prime note, l’energia di Ben Harper ha catturato i presenti, trasportandoli in un universo sonoro che spazia senza timore tra pop, reggae, soul, blues, rock, funk e folk. La sua versatilità, marchio di fabbrica di una carriera trentennale, si è manifestata in ogni accordo, in ogni cambio di ritmo, in ogni parola cantata con quella voce che sembra portare il peso e la bellezza del mondo. Accompagnato dalla sua storica band, The Innocent Criminals, Harper ha dimostrato una chimica perfetta, un’intesa che ha trasformato ogni brano in un momento di pura connessione.

Il concerto ha intervallato momenti di energia pura a momenti intimi; con una versione potente di Faded, che ha acceso l’entusiasmo del pubblico, per poi scivolare in un crescendo di emozioni con classici come Diamonds on the Inside e Burn One Down. Ma è stato con Yard Sale, il duetto con Jack Johnson tratto dall’ultimo album Wide Open Light (2023), che Harper ha toccato il cuore di tutti, intrecciando melodie delicate a testi che parlano di vulnerabilità e speranza. La sua capacità di alternare momenti di introspezione a esplosioni di energia ha tenuto il pubblico incollato, in un’altalena di emozioni che solo un artista del suo calibro sa creare.

Non è solo la musica a rendere Ben Harper un’icona. I suoi testi, intrisi di onestà e impegno sociale, hanno risuonato con forza nell’atmosfera sacra di Pompei. Brani come Call It What It Is hanno ricordato al pubblico il suo attivismo, la sua dedizione a temi come la giustizia sociale e l’uguaglianza, che gli sono valsi nel 2023 la nomination ai Grammy Special Merit Award per la Best Song For Social Change. Ogni nota sembrava portare con sé un messaggio, un invito a riflettere, a sentire, a non restare indifferenti.
La scenografia naturale dell’Anfiteatro, illuminata da luci calde che si riflettevano sulle antiche pietre, ha amplificato l’atmosfera già carica di magia. Harper, con la sua presenza scenica onesta e discreta ma magnetica, ha saputo rendere ogni spettatore parte di qualcosa di unico. Le sue mani sulla chitarra, che sia una slide o un’acustica, hanno raccontato storie di vita, di lotta, di amore, mentre la band lo ha sostenuto con un suono compatto e vibrante, capace di passare dal ritmo incalzante del reggae alle sfumature malinconiche del blues.
Il pubblico, eterogeneo per età e provenienza, ha risposto con un’ovazione che ha scosso le mura dell’Anfiteatro. Canti corali, mani alzate, occhi lucidi: Pompei si è trasformata in un crocevia di anime unite dalla musica. Non sono mancati momenti di intimità, come quando Harper, solo con la sua chitarra, ha eseguito Walk Away, lasciando che il silenzio tra le note parlasse più delle parole o quando ha interpretato a sorpresa Hallelujah la splendida pietra miliare del cantautore canadese Leonard Cohen, con cui ha avvolto l’Anfiteatro e i suoi spettatori in una nuvola di emozione e musica indimenticabili.

Con 18 album in studio, oltre 16 milioni di dischi venduti e tre Grammy Awards, Ben Harper non ha nulla da dimostrare. Eppure, ieri sera, ha suonato come se fosse la sua prima volta, con la passione di chi ama profondamente ciò che fa. Le collaborazioni con artisti del calibro di Harry Styles, Keith Richards, Pearl Jam e molti altri testimoniano la sua statura, ma è sul palco, davanti al suo pubblico, che Harper si rivela davvero: un narratore, un poeta, un musicista che non si limita a suonare, ma a vivere ogni canzone.

Il concerto di Pompei è stato il primo di una serie di sei tappe italiane che porteranno Ben Harper & The Innocent Criminals a incantare il pubblico da Nord a Sud. Se questa è stata l’anteprima, il resto del tour promette di essere imperdibile. Virgin Radio, partner ufficiale, ha già definito l’evento “una celebrazione della musica che parla al cuore”. Ed effettivamente non si potrebbe descrivere meglio.

Mentre l’ultima nota, stavolta della band a cappella reclamata a gran voce per il bis di rito, si spegneva nell’aria di Pompei, il pubblico ha lasciato l’Anfiteatro con un sorriso e una sensazione di pace e pienezza.
Ben Harper non ha solo suonato: ha creato un ricordo che resterà scolpito nella memoria di chi c’era. E in una notte d’estate, sotto il cielo stellato di una città che resterà per sempre eterna, la musica ha dimostrato, ancora una volta, di poter davvero unire il mondo.