Musk scende in campo: “Fondo l’America Party per ridarvi la libertà”

RedazioneNewsPolitics6 July 2025

La nascita della terza forza politica fa seguito a un sondaggio tra 1,2 milioni di persone su X. È in protesta contro la finanziaria.

 

New York – Dopo i partiti tradizionali e personalistici, per l’America è arrivato il tempo dell’algoritmo ideologico. All’indomani dell’approvazione della legge di bilancio imposta ai Repubblicani da Donald Trump, il suo ex grande alleato e finanziatore gli ha voluto rovinare non solo il weekend di Independence Day, ma l’orizzonte politico.

Il miliardario sudafricano Elon Musk, proprietario di X, Space X e Tesla, ha lanciato ufficialmente sulla sua piattaforma social l’idea di una terza forza, il “Partito dell’America”, in grado di spezzare il bipolarismo e indebolire i Repubblicani attualmente alla guida del Congresso. Lo ha fatto con un sondaggio tra gli oltre 220 milioni di follower. “Il Giorno dell’Indipendenza – ha scritto su X – è il momento perfetto se volete indipendenza dal bipolarismo, qualcuno direbbe monopolarismo, partitico. Dovremmo creare un America Party?”.

Il post, fino al pomeriggio americano, quando in Italia era notte, era stato visto da 44 milioni di persone e aveva raccolto il voto di più di un milione e 248 mila utenti: i sì erano il 65,4 per cento, contro i 34,6 di no. Non c’era spazio per una terza opzione.

Che il demiurgo delle auto elettriche e dei razzi volesse fondare un partito era nell’aria da tempo. Non è una novità, ma un sintomo della attuale politica americana show in cui il presidente degli Stati Uniti vende profumi con il proprio nome e fa affari privati con i leaderi di altri Paesi, in barba a ogni conflitto d’interesse. Musk vuole non solo un partito ma un’arma di ricatto verso il suo ex amico, e un acceleratore del conflitto finale con Trump, dopo gli insulti e le accuse di pedofilia, per i quali si è poi scusato, e le controminacce del tycoon, che non ha escluso di farlo deportare.

Di recente Musk, criticando la legge fiscale che aumenta il deficit federale, aveva insultato il Partito repubblicano, chiamandolo in modo sarcastico il “Porky Pig Party”, il partito del porcellino, come un personaggio di Walt Disney. Steve Bannon, ex stratega di Trump e grande nemico di Musk, ha bocciato l’idea: “No, fratello – ha commentato – tu non sei americano. Sei sudafricano”. Ma un progetto yankee alla Beppe Grillo potrebbe convincere una fetta di elettori.

Secondo il programma di intelligenza artificiale di X, chiamato Grok, l’America Party potrebbe ottenere tra il 5 e il 10 per cento e pescare nel serbatoio di voti dei Repubblicani delusi. A conferma di quanto ci stia pensando seriamente, Musk ha anche abbozzato una strategia politica. “Una maniera di agire – ha spiegato ai suoi utenti e fans – sarebbe puntare con il laser su due o tre seggi al Senato e da otto a dieci distretti alla Camera”. “Considerati i margini risicati al Congresso – ha aggiunto – sarebbe sufficiente per fungere da voto decisivo su leggi controverse, in modo che la reale volontà della gente venga rappresentata”. Il terzo partito, secondo l’intelligenza artificiale, potrebbe azzoppare la corsa dei candidati repubblicani “in stati chiave come Pennsylvania, Georgia, Arizona, Wisconsin, Michigan e Nevada”.

Un terzo candidato presidenziale nel 2028 scombinerebbe i piani di Trump e del suo clan, a cominciare dal figlio Eric, che ha manifestato l’interesse a candidarsi, e del vicepresidente J. D. Vance, deciso a presentarsi come un Trump più giovane e meno lunatico. A pesare, in quel caso, potrebbero essere i finanziamenti alle campagne elettorali. E su quelli, l’uomo più ricco al mondo – Forbes attribuisce a Musk un patrimonio personale di 405 miliardi di dollari – partirebbe nettamente in vantaggio rispetto a entrambi i partiti tradizionali.

 

Fonte: laRepubblica