Un intervento chirurgico raro e complesso, dunque eccezionale, è stato compiuto al San Gerardo di Monza per separare due gemelline siamesi unite per la testa.
Le piccole presentavano infatti una “fusione cranio-encefalica, con una connessione estesa tra le ossa del cranio, i tessuti cerebrali e il sistema vascolare”. Le bimbe senegalesi, di due anni e mezzo, giunte in Italia nel luglio 2024, alla fine sono state separate con un intervento lungo 48 ore. Una delle due, la piccola T., non ha superato la fase finale dell’operazione, mentre la gemella D. è ora ricoverata in terapia intensiva neurologica, con progressivi miglioramenti che – ha spiegato l’ospedale – le permetteranno per la prima volta di intraprendere un cammino verso l’autonomia motoria. Toccherà a D. vivere per entrambe.
L’esito dell’intervento ha emozionato e commosso i genitori, in un vortice di gioia mista a tristezza. “Anche nel momento del grande dolore, con la morte di T., la tenacia dei medici ci ha dato la forza e il coraggio per affrontare la perdita. I medici hanno dimostrato un amore quasi materno verso di loro. Lo staff è diventato una famiglia”, hanno detto la mamma e il papà delle gemelline, a cui si è detto “umanamente e affettivamente vicino” il governatore lombardo Attilio Fontana.
Quello affrontato dai medici del San Gerardo è un caso rarissimo.
I gemelli craniopagi rappresentano circa 1 caso ogni 2,5 milioni di nascite, con meno di 60 interventi di separazione registrati dal 1950 ad oggi, di cui meno di 15 hanno riguardato forme verticali totali.
La rarità e l’eccezionalità sono confermate dal fatto che l’ultimo intervento analogo, in Italia, risale al 2017 presso il Bambino Gesù di Roma. Eppure il team italiano del San Gerardo ha messo subito a disposizione la propria struttura e i propri sanitari, nonostante l’elevato grado di complessità delle prestazioni sanitarie e le molteplici criticità connesse al percorso diagnostico, terapeutico, chirurgico, assistenziale e riabilitativo.
L’intervento ha rappresentato solo la fase conclusiva di un percorso innovativo durato in realtà dieci mesi, articolato in “diverse tappe di separazione progressiva cerebro-vascolare e una complessa ricostruzione multi-tissutale”. L’équipe multidisciplinare, supportata da specialisti statunitensi ed europei con esperienza in casi simili, ha utilizzato simulazioni virtuali 3D e collaborato con diverse “eccellenze lombarde”, come ricordato dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, che ha voluto elogiare “il San Gerardo di Monza in primis, oltre a Istituto Neurologico Besta, Policlinico di Milano e Papa Giovani XXIII di Bergamo”.
Il viaggio in Italia delle gemelline è stato reso possibile dall’impegno congiunto di Smile House Fondazione Ets e di World Craniofacial Foundation. Attive da decenni nella cura di bambini affetti da malformazioni cranio-facciali, entrambe hanno individuato “nella Fondazione Irccs San Gerardo il partner ideale per l’elevata expertise in ambito neurochirurgico”.
Fonte: ANSA