Il cibo va in scena a Tuttofood, la manifestazione dell’agroalimentare che dal 5 all’8 maggio porta 5 mila espositori a Rho Fiera Milano. Centinaia le novità di un settore che va ormai oltre la soddisfazione di un bisogno primario dell’uomo, per sconfinare nella sociologia dei consumi, nella filosofia della contemporaneità, nella cultura dei popoli per atterrare in modo significativo su bilanci aziendali e Pil nazionali.
“Dai padiglioni della fiera fino alla città dove va in scena la Tuttofood Week, il nostro fuori salone, la sensazione è quella di respirare il futuro che aspetta il nostro modo di alimentarci, tutt’altro che monotono o prevedibile, anzi variegato e aperto ad accogliere stimoli che arrivano da tutte le latitudini e dall’Italia viaggiano nel mondo, senza tradire l’ispirazione da territori e tradizioni, innestata però da innovazioni sane e user friendly”, commenta Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, che organizza la manifestazione. Si va dalla riscoperta di un gusto antico e sano come l’affumicatura, alla ‘tendenza tartufo’. Le novità non mancano anche per i cibi italiani più tradizionali come olio e pasta, con le bottiglie numerate dell’olio extra vergine pugliese in edizione limitata per il Giubileo e il sugo pronto alla carbonara.
Difficile non essere attratti tra gli stand dal pesto al basilico e mozzarella di Bufala Campana DOP, che unisce i sapori più celebrati di Liguria e Campania. L’Emilia‑Romagna compare in chiave agro-dolce con l’uvetta sultanina all’Aceto Balsamico di Modena IGP. Il sud trova nella Calabria un ambasciatore della tradizione norcina con un prosciutto crudo di suino nero italiano, tagliato al coltello e confezionato in atmosfera modificata o sottovuoto su un innovativo piattino in carta kraft riciclabile, buon esempio di un’altra tendenza: l’innovazione del packaging.
Si conferma tra le novità la tendenza healthy-fitness, che privilegia le proteine, e cresce in generale il trend legato al mondo salute e benessere in chiave vegetariana o vegana.
Esordisce anche il pesce a base vegetale come alternativa alla carne vegetale.
Molti i prodotti pronti all’uso per la Gen Z che non vuole rinunciare ai sapori tradizionali, ma non ha voglia e tempo di cucinare. Anche tra i prodotti dal mondo si legge un gusto alla sperimentazione come nel mochi ice‑cream al matcha, già in voga nei menù dei ristoranti americani e che ora arriva anche al surgelatore di casa; i gyoza agli edamame che coniugano street‑food e leggerezza, mentre le mandorle al wasabi diventano spezzafame pungenti da abbinare a una birra artigianale.
Fonte: ANSA